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Trento è una città stratificata, storicamente e urbanisticamente. Si passa dai labirintici vicoli alle rinascimentali vie larghe, dalle case-torri a quelle affrescate, ai luoghi cerniera tra sacro e profano: la cattedrale, il castello del Buonconsiglio, le piazze. Forse per tutto questo, anche là dove il modernismo sembra più evidente, rimane una città estremamente riposante, a dimensione d'uomo: girovagare vuol dire trovare, per l'animo umano, una propria dimensione, quella storica e artistica. Ma anche una dimensione fantastica, in cui il camminare ci aiuta a conoscere le forme nascoste della città, al di là della sua topografia reale. Testo e città si aiutano a vicenda per essere ambedue riletti. Gli scambi avvengono secondo procedure metaforiche, il cui fondo archetipico è quello del mondo-libro. In quest'ottica la città richiede di essere letta come una mappa. Per questo il testo e l'apparato fotografico, in uno stretto dialogo, lasciano sfilare i luoghi, le cose, le persone che hanno vissuto dentro queste case, palazzi, chiese, castello, per sottrarli all'oblio e all'opacità, dialogando e recuperando anche la collina con le sue ville tardo rinascimentali e barocche, la montagna stessa dei trentini, il Monte Bondone, con le sue storie e le riserve naturali, i fiumi e i torrenti, le rogge e rii. Senza dimenticare le leggende che aleggiano sull'urbe e le peculiarità artistiche e architettoniche che sfuggono ai più ma che “segnano” la cultura cittadina collegandola ad avvenimenti e vicende europee. Questo libro non è soltanto una breve ma esaustiva storia della città, è anche una guida, un possibile filo d'Arianna: aprendola, voltando le pagine, altri fili d'Arianna si innescano per far viaggiare la nostra fantasia, tra arte, cultura, architettura, gastronomia e ambiente naturale.