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Un’opera rivolta ai giovani terapeuti che si affacciano ora all’approccio post-razionalista per aiutarli a conoscere la storia di un’idea e approfondire i presupposti teorici non sempre semplici di questa pratica clinica. I curatori dell’opera hanno utilizzato fedelmente gli appunti personali di Vittorio Guidano, opportunamente integrati con le ultime lezioni e seminari, verificando quanto è stato convalidato dalla letteratura scientifica e dalla pratica clinica nei venti anni successivi alla sua scomparsa. Guidano intende la psicosi come una delle possibili articolazioni dell’esperienza umana. Egli parte da due filoni di ricerca: lo studio filogenetico evoluzionista dello sviluppo della specie umana, che vede nel coordinamento consensuale tra i primati la nascita della capacità mentalistica, fonte dello sviluppo del linguaggio, fino alla coscienza di sé; e l’infant research, con lo studio dello sviluppo del bambino attraverso l’attaccamento e la Theory of Mind. La connessione tra emozioni e cognizioni genera un Sé capace di riflettere e di aggiornare continuamente la sua esperienza nell’interazione con i conspecifici e con se stesso. La psicosi si genera nella rottura dell’integrazione e della contestualizzazione dell’esperienza, sia con il proprio livello personale (interno) sia con il livello familiare e sociale (esterno). Nel testo qui pubblicato i curatori hanno mantenuto l’impostazione che Guidano aveva pensato per l’edizione, prevista nel 1999, del suo libro sulla psicosi. Hanno utilizzato fedelmente i suoi appunti personali, opportunamente integrati con le ultime lezioni e seminari, verificando quanto è stato convalidato dalla letteratura scientifica e dalla pratica clinica nei venti anni successivi alla sua scomparsa. L’opera, cui seguiranno altri due volumi, è rivolta ai giovani terapeuti, che si affacciano ora all’approccio post-razionalista per aiutarli a conoscere la storia di un’idea e approfondire i presupposti teorici, non sempre semplici, di questa pratica clinica.