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L'Italia di cui si parla in questo volume comincia il 25 aprile 1945, giorno della Liberazione dal nazifascismo, e finisce il 9 maggio 1978, con il ritrovamento a Roma, in via Caetani, del cadavere di Aldo Moro nel bagagliaio di una Renault 4. Nel periodo che intercorre tra queste due date, il nostro Paese cambia, radicalmente e tumultuosamente, nel senso di una modernizzazione articolata e complessa. Nell'arco di poco piů di trent'anni si alternano la ricostruzione, il boom economico, la crisi, la contestazione, fino agli esiti tragici del terrorismo. I media accompagnano il cammino della nazione: il teatro, il giornalismo e l'editoria, la radio e la televisione scandiscono la vita collettiva, prima nello sforzo condiviso di 'fare gli italiani', poi raccontando, in modo critico o partecipe, le trasformazioni economiche e sociali del Paese. L'industria culturale intercetta l'aumento dei consumi e si struttura compiutamente articolando la trasmissione dei contenuti in un prodotto destinato a un pubblico, e a volte diventando essa stessa protagonista dei mutamenti. La narrazione dell'evoluzione storica dei media italiani nel dopoguerra, compiuta dagli studiosi che firmano i saggi del volume, ci restituisce i colori vividi di questo grande affresco comunicativo che ha educato, divertito, commosso e informato intere generazioni. Possiamo seguire l'evoluzione del teatro da Strehler a Ronconi; le sperimentazioni del giornalismo dal "Mondo" di Pannunzio al "Corriere" di Ottone...