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La statale 18 č una delle tante strade del sud. Tre regioni e quasi 600 chilometri. La prima Salerno-Reggio Calabria della storia. Ma la statale 18 non č solo una strada. Č la linea mobile di un nuovo confine interno. Il domicilio affollato e instabile di un'Italia in cui ogni cosa pare destinata a scivolare ancora piů giů. Un percorso tra terra e mare, disseminato di ostacoli, che scorre in mezzo al traffico e insidie mortali, tra scorci ancora incantevoli e brutture spaventose. Ovunque le follie dell'abusivismo, la gestione scriteriata delle coste cementificate, ma anche i mali e le contraddizioni vecchie e nuove di centri popolosi e comunitŕ che davanti al mare della storia, ai panorami mozzafiato e alle bellezze deturpate covano i germi di un'inquietudine distruttiva e livellatrice. A pochi chilometri dalla piů famosa e famigerata Salerno-Reggio Calabria, questa lunga striscia di asfalto che unisce i centri piů intensamente abitati della Calabria tirrenica, č oggi la traccia piů fedele di una regione e di un paese irrisolto destinati a rincorrersi nello specchio infranto del meridione contemporaneo. Su questa stessa strada Minervino disegna le tappe di un viaggio pubblico e privato, insieme alla gente che percorre e abita questi luoghi di transito come fossero le borgate di una sola cittŕ alienata e invisibile. In mezzo a un paesaggio fragoroso e immobile che ogni giorno ribolle e appassisce.