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Questo libro ricostruisce nel dettaglio le attività dei pirati e dei corsari attivi nei Caraibi e nell'Atlantico durante il cosiddetto “periodo d’oro” della pirateria, tra il 1660 e il 1730, e fino ai primi decenni del XIX secolo. Partendo dalle origini nel XVI secolo, e soffermandosi anche sulle imprese dei Bucanieri in Giamaica e a Hispaniola, Angus Konstam spiega come e perché molti marinai diventarono pirati, raccontandone l’abbigliamento, le armi, le navi e le consuetudini su cui basavano la propria attività. Considerati, a seconda dei casi, criminali o vittime della società, i pirati rappresentarono una grave minaccia per la navigazione e i commerci nell’Atlantico occidentale per più di settant’anni. Una volta conclusosi il “periodo d’oro” della pirateria all’inizio del XVIII secolo, molti comandanti di nave si trasformarono in corsari dando avvio a una nuova forma di pirateria. Il “picco” di tali attività si verificò durante la Rivoluzione americana, quando la neocostituita marina degli Stati Uniti si affidò ai corsari per minacciare i commerci marittimi tra l’Inghilterra e le colonie nordamericane. Con l’avvento di un nuovo periodo di pace nel 1815, molti corsari ritornarono ad agire come veri e propri pirati, dando vita all’ultima età della pirateria, che si sarebbe prolungata ancora per una decina d’anni. Questo volume, ricco di dettagliate descrizioni delle navi, degli equipaggi, dei porti e delle principali tattiche di combattimento dell'epoca, riporta finalmente alla luce il mondo dei corsari e degli ultimi pirati.