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Riccardo, Giovanni e Ciro sono ragazzi appena ventenni pieni di ambizioni e speranze. Parlano dialetti che sembrano lingue, crescono in famiglie umili ma aperte ai loro sogni, vivono in un paese giovane e pieno di contraddizioni, dove il progresso si alterna con la povertà. Siamo agli inizi del ‘900 e le loro storie sono vere. Riccardo, di Udine, vive diviso tra una formazione cattolica quantomeno bigotta e le nuove idee rivoluzionarie dei suoi amici socialisti. Giovanni, abruzzese, tra una raccolta ed un tramonto pensa solo a svernare ogni anno col suo gregge, con gli occhi distanti dal mondo. Ciro, siciliano, costretto ad emigrare da solo a Chicago, vive in povertà tra soprusi e risse, con la speranza un giorno di rivedere casa. Giunge il maggio 1915 e anche l’Italia comincia la sua Prima Guerra Mondiale. Riccardo Giusto, Giovanni Coppola e Ciro Scianna rappresentano quella generazione costretta a vivere nel fango delle trincee, a lottare col fucile e la bandiera. “Noi, tre italiani” mostra la spiritualità e la fragilità di uomini come noi, vissuti appena cento anni fa e con un carico di valori che fa ancora riflettere. Non c’è esaltazione, non c’è abbattimento: solo un barlume di umanità e dolcezza.