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E\' possibile narrare il contatto uomo-mondo? E\' possibile raccontare la loro \"carne\" comune, l?elemento in cui avviene la percezione,secondo l\'inedita nozione elaborata da Merleau-Ponty alla ricerca diuna nuova ontologia? Il poeta e il narratore sono i cantori del mondo, i soli capaci di farci intuire, come Proust, i rapporti tra visibilee invisibile? Sono queste le domande a cui si ? cercato di dare unarisposta, attraversando l\'opera di due grandi scrittori del ?900 chehanno fatto della percezione e della memoria le dimensioniprivilegiate della loro inesauribile esplorazione del reale: ClaudeSimon, Premio Nobel nel 1985, vicino alle concezioni estetiche delnouveau roman, anche se non del tutto assimilabile ad esso, Juan JoséSaer, uno degli autori pi? interessanti della letteratura argentinadel dopoguerra, vissuto molti anni in Francia a partire dal 1968, maancora poco conosciuto in Italia. Questo libro offre una nuovaproposta interpretativa dell?opera saeriana, a partire dalla pistaindicata dallo stesso scrittore argentino, che non manc. di esprimereil suo forte interesse per la fenomenologia di Merleau-Ponty.