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Costruito con un ampio ricorso a memoirs, lettere e documenti di epoca napoleonica, il libro narra gli eventi dal maggio al dicembre del 1818, l'arco di tempo in cui la piů grande armata mai radunata fino a quel momento invase la Russia, marciň fino a Mosca e poi dopo aver vinto ogni battaglia e conquistato la capitale, si ritirň incalzata dall'inverno che sopravanzava e dai cosacchi che la decimavano. Il racconto č documentato, attento agli aspetti psicologici e intellettuali dei protagonisti cosě come a quelli militari e logistici della campagna di Russia. Molti passaggi danno prova di una capacitŕ evocativa e narrativa. I quesiti di fondo riguardano le ragioni politiche ma anche psicologiche delle scelte di Napoleone: la stessa campagna e la rottura del trattato firmato con lo zar Alessandro, la decisione della ritirata, di riconoscere come sconfitta una spedizione che aveva portato alla vittoria sanguinosa di Borodino e alla conquista di Mosca, data poco dopo alle fiamme dai russi. Napoleone č ritratto preoccupato per la giovane etŕ di certe truppe alleate, ritenendo che le sofferenze prolungate di una spedizione sarebbero state meglio sopportate da soldati piů avanti negli anni - e saranno numerosissimi i suicidi tra i giovani soldati -, messo a dura prova nel constatare che le vittorie sul campo e la presa della cittŕ russa piů importante non significavano una vittoria, ma anzi il preludio di una disfatta.