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Venerati nell'antico Egitto dei faraoni, celebrati in alcune delle piů suggestive poesie di Charles Baudelaire, amati perfino da un autore altrimenti refrattario ai contatti affettivi come H.P. Lovecraft, i gatti sono oggi gli animali domestici piů diffusi nel mondo. E senz'altro i piů fotografati, i piů ripresi, i piů condivisi sui social network, protagonisti inarrestabili di meme e video amatoriali che scalano le classifiche di YouTube e affollano le bacheche di Facebook. Ai gatti ha dedicato un libro piccolo e prezioso Giorgio Celli, etologo fra i piů prestigiosi del nostro paese e "gattofilo impenitente". Fu proprio una gatta, Giuditta, ad accendere in lui, ancora bambino, l'amore per l'etologia. In queste pagine Celli descrive atteggiamenti e abitudini, movenze, sguardi, attento a registrare quel-l'inafferrabile, imprevedibile misteriositŕ che da sempre č sinonimo di gatti. I gatti raccontati da Celli - burloni o permalosi, gelosi o riconoscenti, grassi o acrobatici, reazionari o proletari - sono al centro di storie a volte spassose, a volte commoventi, e offrono l'occasione al grande scienziato per riflettere e farci riflettere sul rapporto tanto speciale che ci lega a questi animali. La conclusione, sorprendente, č che - per riprendere un detto di Marcel Mauss - forse il gatto non č un animale domestico, ma il solo animale ad aver addomesticato l'uomo.