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In Mc 16,8 fuga, silenzio e paura delle donne costituiscono l'inaspettata chiusa della narrazione marciana letterariamente autentica: si tratta forse della piů celebre crux interpretum del Vangelo di Mc. La reazione finale delle donne sancisce il fallimento loro e di tutta la storia, o rappresenta una reazione appropriata alla manifesta potenza di Dio contenuta nel messaggio pasquale. Il presente lavoro costituisce un'indagine che tramite lo studio di Mc 16,8 giunge a comprendere la conclusione del Vangelo di Mc individuando e mettendo in luce diversi livelli di lettura. Mc 16,8 viene prima studiato in sé, verificandone lessicalmente i lemmi nella loro caratterizzazione marciana, poi il versetto viene esaminato come conclusione del racconto delle donne alla tomba vuota (Mc 16,1-8). A un terzo livello, lo studio assume Mc 16,8 come conclusione del Vangelo sicuramente autentico (Mc 1,1'16,8) evidenziandone la portata all'interno della teologia marciana. L'indagine si estende infine nel contesto di tutta la narrazione canonica (1,1'16,20): l'aggiunta a Mc autentico dei vv. 9-20 ha infatti determinato un nuovo epilogo, provocando uno sconvolgimento che interessa anche 16,8 ridefinendone significato e funzioni.