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È evidente che da qualche mese non si parla d'altro. Il movimento delle sardine è riuscito in poco tempo a creare una partecipazione incredibile. Ha riempito le piazze, ha convinto persone che si erano allontanate da qualsiasi attività politica e sociale a mobilitarsi. Contro l'odio e il razzismo, contro il sovranismo e il populismo, «L'Italia non si Lega», affermano con forza i fondatori. Ingenui, sognatori, sopravvalutati o semplicemente eredi delle oramai vuote forme partitiche? Perché stanno avendo così tanto successo? E soprattutto, sono così nuovi come sembrano? Francesco Borgonovo ne svela le contraddizioni e l'assenza di una vera e propria strategia politica. Il loro protagonismo mediatico nasconde i contenuti, il loro essere contro qualcosa li priva di una proposta reale e coerente, che è quello su cui la politica investe, o dovrebbe investire, i suoi sforzi. "Contro l'onda che sale" è un pamphlet che, nello smontare pezzo a pezzo la retorica delle sardine e la bolla in cui sono immerse, ci racconta i fallimenti dei progressisti e la superficialità di un establishment e di una vulgata mainstream ormai decotti e conformisti. Perché il "razzismo" culturale di cui forse inconsapevolmente si fanno promotori non è altro che la vecchia superiorità morale millantata da decenni dai partiti di sinistra. E quindi, niente di nuovo sotto il sole. A prescindere dalla trasformazione o dalla fine più o meno gloriosa di questo movimento.