Ancore nel cielo. L'infrastruttura metafisica

La metafisica sembra non trovare casa nelle coscienze e nelle societŕ moderne, che la vedono come un'eterea e inattuale sovrastruttura sovrapposta alla sola vera realtŕ, quella di cui le scienze ci forniscono una conoscenza sempre piů esatta. L'unica base reale, si dice, č la natura, sulla quale č possibile edificare un'unica struttura: la societŕ umana, cioč l'associazione degli uomini secondo regole che permettano lo sviluppo di tutti. Il resto č solo sovrastruttura di pensiero. Questa convinzione diffusa, che si vanta di aver fatto pulizia di tanto sterile ragionare, viene qui affrontata e smentita dal filosofo francese Rčmi Brague, il quale dimostra che al contrario, oggi piů che mai, l'uomo č, per dirla con Schopenhauer, un "animale metafisico". Argomenta infatti Brague che tanto la conoscenza della natura quanto l'organizzazione degli uomini in una societŕ vitale e vivibile presuppongono l'esistenza stessa della collettivitŕ umana. E questa esistenza non č affatto scontata, soprattutto oggi che gli uomini sono sempre piů in grado, per le conquiste scientifiche e tecnologiche, di scegliere di essere o di non essere, e anche di dare o non dare la vita. Perché si deve volere l'essere? Perché scegliere la vita, il benessere sociale, il progresso? Queste sono, senza dubbio, domande cruciali per l'uomo moderno, e la risposta ad esse č squisitamente metafisica.